Genio appassionato e curioso, multitasking e all’avanguardia, Leonardo da Vinci (Anchiano, 1452 – Amboise, Francia, 1519) è stato artista e uomo di scienza, una personalità eclettica in grado di mettere in dialogo creatività, immaginazione e sperimentazione tecnica. Una mente appassionata e flessibile, una curiosità multiforme e fuori dal comune, i cui risultati si riflettono in diverse discipline e campi del sapere umano, dalla scultura e pittura, all’ingegneria e all’urbanistica, e stando a quanto riferito da Giorgio Vasari, persino alla musica, all’anatomia e paleontologia. Flessibilità, capacità di adattamento e propensione al viaggio, pianificazione del lavoro e intraprendenza, sono quelle che oggi chiameremmo soft skills, e che la storiografia moderna sembra attribuire al genio rinascimentale. I suoi apporti alla dimensione delle arti visive hanno lasciato un segno indelebile, rendendolo l’artista per antonomasia dell’arte italiana del Cinquecento, e anticipatore di progressi nelle tecniche e nell’approccio creativo. Tanto deve ai suoi grandi Mecenati che lo hanno sostenuto in vita concedendogli libertà creativa e inventiva.

Leonardo da Vinci stimola all'immaginazione e creatività

La formazione in bottega e lo stile leonardesco

La formazione di Leonardo avviene a Firenze, presso la bottega di Andrea Verrocchio, mostrando immediatamente un talento innato e fuori dal comune, tanto che, sempre secondo Vasari, il suo maestro vedendolo disegnare un angelo in maniera perfetta, “mai più non volle toccar colori, sdegnatosi che un fanciullo ne sapesse più di lui”. Nella bottega del Verrocchio, Leonardo ha la possibilità di osservare e studiare il fenomeno della luce, dei suoi cambiamenti di intensità e atmosferici, e degli effetti percettivi sui dettagli della realtà e sulle figure. Con l’artista, il chiaroscuro non è solo un’espediente in grado di delineare plasticamente gli elementi della composizione nello spazio, ma una tecnica che consente di modulare il rapporto tra luci ed ombre in maniera vibratile e delicata, attenuando i confini tra le figure e gli elementi della composizione, uno sfumato che si serve di passaggi morbidi e delicati. La Gioconda, La Vergine delle Rocce, La Dama con l’ermellino, l’Ultima Cena, sono alcune delle più celebri opere realizzate dall’artista, lavori in cui lo stile leonardesco è pienamente espresso e identificabile.

Il sostegno dei Mecenati di ieri e di oggi per promuoverne il genio

Ma Leonardo è anche uomo pienamente immerso nelle dinamiche del suo tempo, nelle vicende dell’Italia del Cinquecento, in quelle politiche di mecenatismo portate avanti dalle personalità di rilievo, come quelle dell’ambiente mediceo a Firenze ma anche della corte milanese di Ludovico il Moro. In Francia, invece, è Francesco I a sostenere le iniziative di Leonardo, presso il castello di castello di Cloux-Lucè nella Loira, anche attraverso l’erogazione di una pensione di 5.000 scudi, quella che oggi definiremmo una pensione d’oro destinata proprio all’artista. Ottenendo il titolo di “premier peintre, architecte, et mecanicien du roi”, Leonardo lavora instancabilmente alla corte di un sovrano illuminato e raffinato. A questo periodo appartiene l’arazzo dell’Ultima Cena, commissionato dal sovrano e tessuto per Louise di Savoia e suo figlio, un lavoro che dimostra l’interesse e la conoscenza da parte del sovrano francese del Cenacolo, l’opera monumentale e universalmente nota realizzata da Leonardo a Milano nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

A un altro celebre mecenate, Ludovico Sforza detto “il moro”, risale il progetto di un colossale monumento equestre dedicato a Francesco Sforza, a cui l’artista lavora sino al 1499, sino all’invasione del Ducato di Milano da parte delle truppe francesi.

Leonardo Da Vinci e Ludovico Sforza detto il Moro

L’artista Leonardo e il suo mecenate Ludovico Sforza

Ma sarà un altro mecenate, amante del rinascimento e collezionista d’arte, l’americano Charles Dent, a puntare i riflettori sul progetto incompiuto di Leonardo, raccogliendo fondi per realizzare la statua e destinarla a Milano. Dopo varie vicissitudini, è con il contributo dell’imprenditore Frederik Meijer che viene commissionata all’artista Nina Akamu la realizzazione di statue in bronzo che rappresentano un omaggio al genio rinascimentale, e di cui una viene consegnata proprio a Milano e collocata in un cortile dell’Ippodromo.

Il talento di Leonardo in onda su Rai 1

Artista, scienziato, inventore, umanista e imprenditore che ancora oggi propaga il suo talento. Dal 23 marzo al 13 aprile 2021 Leonardo da Vinci in onda su Rai 1 in una serie evento che ripercorre la vita e i misteri del più grande genio di tutti i tempi, i primi passi nella bottega di Verrocchio fino a Miano dove viene accolto dal suo mecenate Ludovico Sforza. A interpretare il maestro del Rinascimento l’attore irlandese Aidan Turner.

La serie evento RAI su Leonardo Da Vinci

Un’immagine tratta dalla serie co-prodotta da Lux Vide e Sony Pictures Television in collaborazione con Rai Fiction, Big Light Productions, in associazione con France Télévision, RTVE e Alfresco Pictures, distribuita da Sony Pictures Television

La serie “Leonardo” , composta da 8 episodi di 52 minuti ciascuno che saranno tramessi in quattro serate con cadenza settimanale, ogni martedì, è un’importante co-produzione internazionale, guidata dalla Rai e dalla Lux Vide, insieme a brodacaster di livello mondiale, tra cui Sony Pictures Television.

Chi era Leonardo Da Vinci? E in quale modo viene raccontato dalla serie? Ne parlano gli sceneggiatori, guarda il video

 

Iniziative come questa rappresentano una prova dell’interesse sempre attuale verso il mondo di Leonardo, uomo moderno e attivissimo precursore della visione moderna della natura e delle potenzialità creative dell’essere umano.