La mia creazione vuole essere una denuncia di quella che è la situazione attuale del mar Mediterraneo.

Gli antichi Romani lo definirono  "Mare Nostrum", cioè appartenente a loro.

In realtà il Mare, il Cielo, la Terra, l'Aria...appartengono a tutti e nessuno ha il diritto di impadronirsene stabilendo divieti,soprattutto quando c'è in gioco la vita della gente.

L'opera rappresenta delle labbra-simbolo di comunicazione (perchè tuttti ne parlano a tutti i livelli, dall'uomo di strada al grande politico),ma piene di violenza (pezzi di plastica rappresentanti vetro tagliente e polvere rossa- il troppo sangue innocente versato).

Ma non c'è solo una visione negativa.

Accanto, in un angolino, un pezzo di rete e dei micro bagliori di oro, nella speranza che il Mediterraneo torni ad essere il mare di tutti, dove ci si può nutrire, viaggiare, scambiare cultura e prodotti.